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Mentana tra i comuni del progetto “Porta a Porta” della Regione Lazio per il contrasto alla povertà

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Mentana tra i comuni del progetto “Porta a Porta” della Regione Lazio per il contrasto alla povertà

Mentana tra i comuni del progetto “Porta a Porta” della Regione Lazio per il contrasto alla povertà

Continuano anche quest’anno i finanziamenti della Regione Lazio per i progetti volti al contrasto alla povertà. Il C.E.A.S. di Mentana e la Cooperativa Sociale La Lanterna di Diogene hanno presentato il progetto Porta Aperta, che ha visto riconosciuto un importante finanziamento da reinvestire sul territorio. In particolare sono stati 5 i Comuni della bassa Sabina che hanno fortemente sostenuto quanto di buono già fatto da queste realtà negli ultimi anni attraverso il finanziamento della Regione. Tra questi il Comune di Mentana che ha fortemente creduto nella prosecuzione di quanto fatto finora mediante queste iniziative.

L’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Mentana Laura Lucentini, ha spiegato perché tutto ciò è prezioso per la comunità mentanese: “La volontà dell’Amministrazione Benedetti è stata sin da subito di dare particolare importanza al servizio sociale, migliorando le già buone prestazioni e la gestione ordinaria degli uffici, con il chiaro intento di poter trasformare il Comune di Mentana in un valido riferimento per i propri cittadini. Essendo, purtroppo, le risorse proprie del Comune, così come quelle del Piano di Zona, sempre più esigue ed insufficienti per andare incontro a tutte le esigenze che si manifestano sul territorio, per poter raggiungere questo obiettivo sono due i ragionamenti che stanno muovendo le progettualità dell’assessorato: in primo luogo si vuole regolamentare l’accesso al servizio sociale perché possa essere sostegno al maggior numero di persone possibile attraverso percorsi studiati ad hoc caso per caso e che non creino situazioni di mero assistenzialismo, bensì siano da supporto per tutte quelle famiglie in difficoltà, permettendo loro di ritrovare l’autonomia e la dignità che devono essere propri di ogni cittadino. In secondo luogo, attraverso una proficua collaborazione con il Terzo Settore che permetta di potenziare le risorse al servizio della comunità e di sopperire a tutte quelle carenze, soprattutto di carattere economico, cui si deve continuamente far fronte per poter offrire un servizio adeguato. In particolare, grazie alla collaborazione con gli attori sociali storici del nostro territorio, ci si è posti l’obiettivo di partecipare come Amministrazione alla definizione di un piano che metta in rete le diverse competenze per aumentare l’empowerment della nostra comunità. La sinergia tra pubblico e privato sociale ci permette di alzare l’asticella degli obiettivi e il finanziamento del progetto ‘Porta Aperta’ ne è una prima riprova concreta. Proprio queste considerazioni ci hanno fatto maturare la ferma convinzione che il progetto, attraverso un sostegno attivo dell’assessorato, ci dà la possibilità di ripetere e migliorare quanto di buono fatto negli anni passati: una serie di azioni per il contrasto alla povertà con le quali puntiamo a scardinare il tarlo culturale che spesso mina alla base i processi di integrazione sociale proposti ai cittadini meno abbienti. L’obiettivo è quello di poter creare il maggior numero di co-progettazioni, usufruendo del fatto che la Regione Lazio in questi anni è molto attiva nella produzione di bandi che, oltre a spingere i territori verso la creazione di un nuovo sistema di welfare, garantisce risorse fondamentali per offrire risposte concrete alle fasce deboli della popolazione. Tutti i progetti che verranno da qui intrapresi in questo ambito si può dire che saranno di vitale importanza per ricostruire e compattare il tessuto sociale proprio della comunità mentanese.

Un Terzo Settore sempre più competente e specializzato sul nostro territorio diverrà negli anni a venire, così come lo è già stato fino ad oggi, una risorsa fondamentale per portare avanti tutte quelle politiche di welfare atte a migliorare la qualità della vita nel Comune di Mentana. Convinti che la strada intrapresa finora sia quella giusta e che ci porterà ad una svolta nel modo di offrire il servizio sociale e della sua percezione da parte della cittadinanza, ci tengo a ringraziare gli uffici comunali e le organizzazioni del Terzo Settore che, in un clima di empatica collaborazione, nel rispetto dei ruoli, stanno producendo dei frutti significativi per tutta la comunità”.

Il progetto Porta Aperta, che inizierà nelle prossime settimane, vede coinvolti anche il Comune di Fonte Nuova, il Comune di Montelibretti, il Comune di Moricone ed il Comune di Sant’Angelo come beneficiari del contributo regionale. Le azioni previste sono principalmente la distribuzione di generi alimentari e di vestiario ma, grazie al contributo di Leroy Merlin con il progetto “Agorà dell’Abitare”, si punta anche a supportare i cittadini, con scarse risorse economiche a riqualificare gli ambienti di vita, che spesso sono lo specchio del disagio in cui si vive.

Importante anche la testimonianza di Mauro Giardini, Presidente del C.E.A.S. di Mentana: “Siamo soddisfatti del lavoro di co-progettazione svolto sino a questo momento con il Comune di Mentana e ci auguriamo che questo risultato sia da stimolo per implementare la collaborazione tra pubblico e privato sociale. Con le altre organizzazioni del Terzo Settore abbiamo colto l’invito del Sindaco Marco Benedetti e dell’assessore Laura Lucentini a co-costruire progetti che avessero come fine ultimo quello di ricostruire i legami sociali tra i cittadini incentrati sulla solidarietà e sulla responsabilità. Ci sembra davvero la strada giusta da percorrere perché ora come mai è opportuno realizzare un sistema di welfare comunitario in cui ogni membro della comunità si possa sentire risorsa attiva nel processo di costruzione del benessere collettivo. L’esperienza di coordinamento territoriale messa in campo dal servizio sociale unita alle competenze tecniche in possesso delle organizzazioni del privato sociale hanno creato le condizioni per formare una squadra di lavoro in grado di intercettare i finanziamenti regionali e comunitari necessari per consolidare le buone prassi già acquisite e per sperimentare nuove forme di inclusione sociale che consentano di dare risposte ai mutevoli bisogni espressi dalla cittadinanza. La co-progettazione è lo strumento più idoneo a svolgere il lavoro sopra descritto e sia l’indirizzo regionale che quello nazionale stimolano proprio l’attuazione di questa prassi. Sembra una banalità, ma dopo tanti anni di lavoro in questo settore essere riusciti a superare la dicotomia pubblico privato a vantaggio del ‘bene comune’ è una grande soddisfazione. Noi siamo certi che lavorando insieme altri importanti risultati potranno essere raggiunti”.

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Giovanni Lembo

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