Rieti. Fiori, olio e piatti tipici. Poggio Moiano festeggia dal 26 al 28 giugno
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Oltre trecento metri di tappeti floreali posti lungo la passeggiata del centro storico trasformeranno Poggio Moiano in una splendida tela sulla quale abili artisti dipingeranno, con i petali dei fiori, caratteristici quadri: dal 26 al 28 giugno torna nel paese in provincia di Rieti l’appuntamento con la storica Infiorata, nata tanti anni fa come appuntamento religioso in occasione del passaggio della processione del “Corpus Domini”. Il percorso dell’infiorata si snoda lungo un percorso a forma di ferro di cavallo, attraversando viale Umberto I e via Garibaldi per convergere in piazza Vittorio Emanuele dove si erge l’altare sul quale, al termine della processione, ha luogo il solenne rito religioso. Anche quest’anno stand gastronomici, mostre e spettacoli faranno da cornice alla manifestazione insieme alla consueta Sagra della bruschetta.
Natura e cultura, sentimento religioso, passione per l’arte e valorizzazione del territorio: è da questo felice connubio che nasce l’Infiorata di Poggio Moiano, storica manifestazione che dal 26 al 28 giugno tornerà ad animare il paese in provincia di Rieti. Non mancherà l’assaggio dell’olio Dop della Sabina – una delle perle gastronomiche del territorio – insieme alla pasta alla sabinese condita con pomodoro e olive e altre tipicità locali.
Una tradizione che si perde nella notte dei tempi, se si pensa che già gli abitanti dell’antico “Podio de Moiano” avevano l’abitudine di gettare alla rinfusa i petali dei fiori per onorare il passaggio della processione del “Corpus Domini”; nel 1971 la neonata Pro Loco decise di legare questa usanza alla promozione del luogo e dei prodotti tipici, dando vita all’Infiorata “moderna” che ogni anno richiama migliaia di visitatori. E’ davvero difficile, d’altronde, restare impassibili di fronte allo spettacolo regalato da rose, gerani, calendule, agapanti e foglie, selezionate non solo in base al colore, ma anche per la forma o per le caratteristiche della superficie, sapientemente lavorate dagli abitanti del luogo. Negli anni ogni poggiomoianese è stato coinvolto in questa manifestazione non solo come infioratore, ma anche nella fase di preparazione, come la raccolta, il “piluccamento”, l’essiccamento e il macinamento dei fiori: oltre ai fiori che vengono utilizzati freschi, altri vengono raccolti, “spetalati” e lasciati essiccare in un ambiente con poca luce – per impedire che il petalo perda la vivacità di colore – per poi essere triturati e ottenere le polveri di fiore.
E ancora oggi è proprio il sentimento religioso, unito alla passione per l’arte, a spingere gli abitanti di Poggio Moiano a lavorare duramente per comporre quadri floreali per poi lasciare libero il passaggio alla solenne processione che distruggerà il frutto di mesi di fatica. Il percorso dell’infiorata si snoda lungo un percorso a forma di ferro di cavallo, attraversando viale Umberto I e via Garibaldi per convergere in piazza Vittorio Emanuele dove si erge l’altare sul quale, al termine della processione, ha luogo il solenne rito religioso. Poggio Moiano, inoltre, è il paese fondatore di Infioritalia, l’associazione che riunisce i paesi infioratori d’Italia, e ogni anno esporta in tutta Italia e non solo la sua Infiorata.