Esce in home video “Drive-Away Dolls”, la commedia on the road firmata Ethan Coen
Segui Email Un viaggio on the road con due amiche lesbiche, una valigetta misteriosa nel bagagliaio e una serie
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Un viaggio on the road con due amiche lesbiche, una valigetta misteriosa nel bagagliaio e una serie di situazioni al limite dell’assurdo. “Drive-Away Dolls” è proprio questo: una commedia nera piena di assurdità, follie divertenti, brillanti linee di dialogo e una regia colorata e schizzata, firmata da Ethan Coen, che per la prima volta dirige senza il fratello Joel.
Un road movie sgangherato e irresistibile
La storia segue Jamie (interpretata dalla straordinaria Margaret Qualley) e Marian (la talentuosa Geraldine Viswanathan), due amiche di lunga data che decidono di partire per un viaggio da Philadelphia a Tallahassee. Jamie, cacciata di casa dalla compagna Sukie, cerca un rifugio temporaneo, mentre Marian vuole semplicemente cambiare aria e visitare la zia. Decidono di affittare un’auto, ignare del fatto che nel bagagliaio si nasconde una valigetta che tutti sembrano voler a ogni costo. Tra inseguimenti rocamboleschi e incontri bizzarri, il viaggio diventa un’avventura comica e imprevedibile.
Ethan Coen alla regia
Ethan Coen, al suo primo progetto senza il fratello Joel, mostra ancora una volta la sua capacità di mescolare il surreale con il quotidiano, creando una commedia che strappa risate con intelligenza. La mano di Coen si vede in ogni scena, con una regia che richiama i film exploitation degli anni ’70, ma con un tocco moderno e personale. Le transizioni stilistiche, i riferimenti al cinema di John Waters e l’ironia tagliente sono elementi che rendono il film un vero piacere da guardare.
Ironia, e surrealismo
“Drive-Away Dolls” è intriso di un’atmosfera camp e pulp che lo rende unico. L’ambientazione anni ’90, scelta anche per evitare la presenza di cellulari, aggiunge un sapore nostalgico e autentico. Le situazioni comiche si susseguono in un crescendo di assurdità, mantenendo lo spettatore sempre sull’orlo della risata. Il film è una corsa contro il tempo che, nonostante il ritmo serrato, riesce a regalare momenti di pura gioia cinematografica.
Un omaggio agli anni ’70
Il film è un chiaro omaggio al cinema grindhouse e agli exploitation movies degli anni ’70. Le scelte stilistiche di Coen, dai colori saturi alle transizioni psichedeliche, richiamano i lavori di registi come Russ Meyer e Doris Wishman. La valigetta misteriosa, tipico MacGuffin hitchcockiano, viene reinterpretata in chiave comica, aggiungendo un elemento di suspense e sorpresa alla narrazione.
Una chimica esplosiva
Margaret Qualley brilla nel ruolo di Jamie, una texana disinibita e allergica ai legami, che riesce a portare sullo schermo una performance vivace e genuina. La sua partner in crime, Geraldine Viswanathan, interpreta Marian con una delicatezza che bilancia perfettamente la sfrontatezza di Jamie. La loro chimica è palpabile e rende ogni scena condivisa un vero spettacolo.
“Drive-Away Dolls” non è un film che vuole rivoluzionare il genere o dire qualcosa di particolarmente originale, ma è una pellicola esaltante e divertente, che lascia a fine visione un bella sensazione di aver visto un regista che, lui per primo, si è divertito a portare sullo schermo questi personaggi.
La lingua presentata nel Blu-Ray: Italiano (Dolby Digital 5.1), Tedesco (DTS-HD Master Audio 7.1), Inglese (DTS-HD Master Audio 7.1), Francese (DTS-HD Master Audio 7.1)
Pochi ma buoni i contenuti speciali della versione Blu-Ray. Tra gli extra: Due ragazze in fuga; Drive-Away Dolls: un progetto di Ethan e Tricia; L’essenziale per un viaggio on the road
Giornalista, sceneggiatore, speaker, podcaster, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore del Preferito Network. Conduce Preferito Cinema Show su Radio Kaos Italy tutti i martedì alle ore 15, e il podcast L'Edicola del Boomer sulle principali piattaforme. Gli piacciono i social, i fumetti, le belle storie, scrivere di notte con la musica nelle orecchie, vedere un sacco di film e sognare ad occhi aperti.
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