Gli highlight della programmazione di Mubi di gennaio
Segui Email ESCLUSIVE SICK OF MYSELF di Kristoffer Borgli (2022) L’opera seconda del norvegese Kristoffer Borgli è una commedia
SICK OF MYSELF di Kristoffer Borgli (2022)
L’opera seconda del norvegese Kristoffer Borgli è una commedia caustica su un rapporto di coppia tossico, con una fantastica performance da parte della protagonista Kristine Kujath Thorp (NINJABABY). SICK OF MYSELF sonda le profondità impietose del narcisismo dei due protagonisti creando una divertentissima e inquietante favola moderna.
PRIMA I PRIMI
MEDICINE FOR MELANCHOLY, Barry Jenkins (2008),
FINO ALL’ULTIMO RESPIRO, Jean-Luc Godard (1960), LOVELY RITA, Jessica Hausner (2001), SEXY BEAST, Jonathan Glazer (2000), HUMAN NATURE, Michel Gondry (2001),
IL DISORDINE, Olivier Assayas (1986), A SWEDISH LOVE STORY, Roy Andersson (1970),
IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE, Sofia Coppola (1999),
THE GUITAR MONGOLOID, Ruben Õstlund (2004),
CORPO CELESTE, Alice Rohrwacher (2011), AGE OF PANIC, Justine Triet (2013)
Come ogni gennaio torna “Prima i Primi”, la nostra rassegna che celebra i film d’esordio di alcuni dei registi più amati nel panorama cinematografico contemporaneo. Quest’anno, oltre ai classici (come FINO ALL’ULTIMO RESPIRO di Jean-Luc Godard o A SWEDISH LOVE STORY di Roy Andersson) vi presentiamo i lavori di alcuni dei cineasti più di successo dell’ultima annata, come IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE di Sofia Coppola, in uno splendido restauro in 4k, CORPO CELESTE di Alice Rohrwacher e i primi lavori di due registi protagonisti dell’ultimo festival di Cannes e della corrente Award Season, Justine Triet e Jonathan Glazer, con AGE OF PANIC e SEXY BEAST. In aggiunta: Jessica Hausner, Olivier Assayas, Michel Gondry e Ruben Õstlund.
I MIRACOLI QUOTIDIANI DI ÉRIC ROHMER
L’AMORE IL POMERIGGIO (1972), IL GINOCCHIO DI CLAIRE (1970),
LA MIA NOTTE CON MAUD (1969), LA CARRIERA DI SUSANNA (1963),
LA FORNAIA DI MONCEAU (1963)
Nessuno riesce a cogliere la magia del quotidiano come Éric Rohmer, che per tutta la sua carriera ha studiato ossessivamente il modo in cui le persone parlano, interagiscono e provano sentimenti. Pochi, infatti, sono stati in grado di tradurre le emozioni umane in pellicola con risultati così affascinanti. A gennaio arrivano alcuni dei lavori più popolari della ricca filmografia del regista, che comprende sia serie di film che splendidi lungometraggi a sé stanti, spaziando da vicende drammatiche intrise di filosofia e commedie leggere fino a sorprendenti adattamenti letterari.
GRANDI NOMI PER PICCOLI FILM
AUTOBIOGRAPHICAL SCENE NUMBER 6882 (Ruben Östlund, 2005)
In tre piani sequenza, questo cortometraggio di Ruben Östlund segue un uomo di 30 anni mentre festeggia la vigilia di mezza estate con gli amici a Smögen, sulla costa occidentale della Svezia e, da un ponte molto alto, si prepara a saltare nell’acqua sottostante mentre gli amici lo guardano. Un corto che da subito riflette il senso di tensione sociale presente come leitmotiv nei film del regista svedese.