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Poster italiano per “Juniper – Un bicchiere di gin”, di Matthew J. Saville con la candidata al Premio Oscar® Charlotte Rampling

Poster italiano per “Juniper - Un bicchiere di gin”, di Matthew J. Saville con la candidata al Premio Oscar®

Poster italiano per “Juniper – Un bicchiere di gin”, di Matthew J. Saville con la candidata al Premio Oscar® Charlotte Rampling

Poster italiano del film “Juniper – Un bicchiere di gin” di Matthew J. Saville, che arriverà nelle sale italiane dal 3 ottobre distribuito da Trent Film.

Presentato in anteprima all’Ischia Film Festival, il film vede protagonista la candidata al Premio Oscar® e Orso d’oro alla carriera Charlotte Rampling (presente e premiata a Ischia), star internazionale e attrice di culto, qui nei panni di Ruth, una nonna dal passato avventuroso di fotografa di guerra con un grande amore per la vita e per il gin, costretta per motivi di salute a convivere con il nipote Sam (George Ferrier, già apparso nella serie Netflix Uno di noi sta mentendo“), un ragazzo problematico. Questa convivenza forzata li cambierà profondamente, trasformandosi in un sincero legame famigliare che porterà Sam a riscoprire la bellezza della vita, e Ruth ad affrontarne il crepuscolo.

“Juniper è una storia basata sulle mie esperienze da adolescente” – ha dichiarato il regista e sceneggiatore del film Matthew J. Saville – “Quando avevo 17 anni, la mia nonna alcolizzata si ruppe una gamba e si trasferì dall’Europa per vivere in Nuova Zelanda nella casa di famiglia. Heather aveva vissuto una vita incredibile, era stata in Spagna durante la guerra civile spagnola, e aveva mappato l’Africa bevendo abbastanza gin da mettere in salamoia un elefante. Era acuta, affascinante, divertente e sgarbata. In Juniper ho scritto senza vergogna un film che affronta alcuni tra i temi più duri e drammatici con cui ci confrontiamo come esseri umani: la vita, l’amore, la morte, il dolore, la vergogna e la nostra stessa mortalità. Si tratta di un film sulla scelta che facciamo come esseri umani di vivere e di morire, su come gestiamo il dolore e su come abbracciamo la vita. Sebbene i temi siano oscuri, il tono è divertente e il dramma non ha un tocco di sentimentalismo.”

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