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Recensione di “MaXXXine”, l’ultima parte della trilogia horror firmata Ti West con Mia Goth

Dopo il successo di "X: A Sexy Horror Story" e "Pearl", Ti West, con "MaXXXine", ci trascina in un

Recensione di “MaXXXine”, l’ultima parte della trilogia horror firmata Ti West con Mia Goth

Dopo il successo di “X: A Sexy Horror Story” e “Pearl“, Ti West, con “MaXXXine“, ci trascina in un mondo fatto di neon, glamour decadente e violenza grafica, con Mia Goth che torna a incarnare Maxine Minx, la sopravvissuta più determinata e ambiziosa del cinema horror moderno.

Atto finale di una trilogia che ha unito profondità psicologica a cura stilistica “MaXXXine” questa volta colpisce direttamente al cuore una generazione di ragazzi cresciuta con filmacci horror guardati di nascosto in tv nel cuore della notte, o noleggiate nel reparto più nascosto delle videoteche di quartiere.

Un’immersione visiva negli anni ’80

Ti West non si limita a ricreare gli anni ’80, li reinventa. Ogni frame di “MaXXXine” è un tributo agli eccessi di un’epoca che ha segnato profondamente la cultura pop. La colonna sonora è un viaggio nel tempo, con brani iconici di ZZ Top, Frankie Goes to Hollywood e altri, che non solo accompagnano, ma amplificano l’esperienza visiva. La fotografia è un trionfo di colori vivaci e atmosfere oscure, ricordando a tratti nelle immagini quelle oscure VHS horror che vedevamo da ragazzini, sulle tv a tubo catodico. Nonostante questo “MaXXXine” non è un film nostalgico, è un film dall’incedere molto particolare che conquista in maniera diversa rispetto agli altri due capitoli.

Se il primo film era un horror viscerale e citazionista, il secondo una incursione autoriale in una psicologia contorta, questo terzo film è un thriller sui generis e una satira pungente.

Mia Goth è Maxine

Al centro di questo spettacolo visivo c’è Mia Goth, che con la sua interpretazione magnetica porta Maxine Minx a nuovi vertici di complessità e fascino. Goth riesce a trasmettere una miscela di vulnerabilità e ferocia che rende il suo personaggio decisamente riuscito, domina la scena con una presenza scenica potente, consolidando il suo status di nuova regina del cinema horror.

Violenza grafica e satira pungente

MaXXXine” non risparmia lo spettatore dalla violenza grafica. Ogni uccisione è messa in scena con un gusto per l’eccesso tipica di un certo cinema anni ’80, ma con una cura estetica che è l’impronta della poetica del regista. Ma ciò che rende il film veramente unico è la sua satira mordace del mondo del cinema. West utilizza la pellicola per criticare la mercificazione delle donne e le dinamiche di potere tossiche di Hollywood.

Accanto a Mia Goth, il film vanta un cast di supporto eccezionale. Giancarlo Esposito è straordinario nel ruolo del cinico avvocato-agente di Maxine, Kevin Bacon è uno stropicciato investigatore privato dal passato oscuro mentre Elizabeth Debicki brilla come regista disillusa: un ensemble che eleva ulteriormente la qualità della pellicola.

MaXXXine” è una chiusura coerente e potente per la trilogia di Ti West. Nonostante in alcuni passaggi narrativi il film arranchi con passo incerto (anche questa una caratteristica dei filmacci horror di cui parlavo sopra), il film offre una visione unica e provocatoria del cinema e della società degli anni ’80.

“Maxxxine” uscirà nei cinema italiani mercoledì 21 agosto 2024.

About Author

Giovanni Lembo

Giornalista, sceneggiatore, speaker, podcaster, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore del Preferito Network. Conduce Preferito Cinema Show su Radio Kaos Italy tutti i martedì alle ore 15, e il podcast L'Edicola del Boomer sulle principali piattaforme. Gli piacciono i social, i fumetti, le belle storie, scrivere di notte con la musica nelle orecchie, vedere un sacco di film e sognare ad occhi aperti.

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