Barriere architettoniche: un successo la petizione Vattiato/Cupelloni
Un successo e la dimostrazione che è un tema "caldo" che interessa i cittadini la petizione contro le barriere
Barriere architettoniche: un successo la petizione Vattiato/Cupelloni
Un successo e la dimostrazione che è un tema “caldo” che interessa i cittadini la petizione contro le barriere architettoniche lanciata da Mario Vattiato e Damiano Cupelloni.
“Abbiamo raggiunto e superato i 20.000 sostenitori – fanno sapere i due promotori – e questo non può essere che un grande risultato. Andiamo avanti perché possiamo raddoppiare questa bella e significativa cifra”.
Viene definita barriera architettonica qualunque elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi (specialmente per le persone con limitata capacità motoria o sensoriale, cioè portatrici di handicap, ma anche ad esempio genitori con passeggini, utenti che utilizzano i mezzi pubblici ecc).
Da questo consegue che un elemento che non costituisca barriera architettonica per un individuo, può invece essere di ostacolo per un altro; si capisce quindi che il concetto di barriera viene percepito in maniera diversa da ogni individuo.
Il bisogno di garantire al maggior numero di persone il diritto alla libertà di movimento, ha portato alla ricerca di parametri comuni tramite un livello normativo, andando ad individuare quali elementi costruttivi siano da considerarsi barriera architettonica.
Nel lontano 1986 l’Italia si impegnava a introdurre i PEBA, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche: la Legge 41/86 (art. 32) prevedeva che entro un anno avrebbero dovuto essere adottati dai Comuni e dalle Province, pena un “commissariamento” da parte delle Regioni.
La massiccia presenza di barriere architettoniche in tutte le nostre città che impedisce la mobilità e il raggiungimento dei servizi in genere, vanificano così il diritto all’accessibilità sociale secondo il principio delle pari opportunità con le altre persone.
Mario Vattiato (Coordinatore Regionale dl Lazio per il Movimento Italiano Disabili) e Damiano Cupelloni (Socio Fondatore e primo Presidente del Comitato Pendolari della Orte Fiumicino) lanciando questa petizione chiedono dunque un primo tavolo tecnico con i soggetti elencati in questa Petizione e quelli che verranno ritenuti, direttamente e indirettamente idonei, a risolvere nelle modalità e nelle tempistiche, possibilmente brevi considerati già i 35 anni di mancata adozione dei PEBA, questo adempimento normativo suddetto.
Per firmare la petizione basta andare a questo link: https://www.change.org/p/bell-italia-ma-spesso-inaccessibile-e-i-p-e-b-a-che-fine-hanno-fatto