Singularity 1 – Tentacoli: la recensione dell’horror targato BUGS Comics
Singolarity 1 - Tentacoli, cioè 160 pagine di horror, misteri, citazioni e tocchi di ironia, ci porta dentro l'Agenzia,
Quando non riesco a smettere di leggere, quando finchè non sono arrivato all’ultima pagina mi è impossibile mettere giù il volume, ecco, allora vuol dire che, per me, hai fatto un attimo lavoro.
E Singularity, edito dalla Bugs Comics, è un ottimo fumetto, un fumetto che ha il sapore un po’ vintage ma sicuramente accattivante di un pilot (riuscito) di una di quelle serie horror sci-fi come X-Files o Fringe; un fumetto che scorre come uno di quei b-movie che vedevo da ragazzino e che mi tenevano incollati alla tv; un fumetto fresco e rigenerante come una birra ghiacciata sotto il sole.
Singolarity 1 – Tentacoli, cioè 160 pagine di horror, misteri, citazioni e tocchi di ironia, ci porta dentro l’Agenzia, che abbiamo già conosciuto in Samuel Stern numero 7; scopriremo le origini di questa organizzazione che investiga sul soprannaturale e che ha esordito tra le pagine di Samuel Stern nel lontano 2020.
A farci da Cicerone l’agente Robert Gillian, impegnato in una missione all’apparenza semplice insieme alla veterana Morgan e al novellino agente Tooms.
Una storia d’orrore, ma anche una storia d’amore, una origin story e uno sguardo verso l’Abisso, Singularity è divertente, citazionista, ma soprattutto, e per me questo è il complimento più grande, appassionante dalla prima all’ultima pagina.
Questo primo numero ci riporta il piacere di una narrazione pura, stratificata e felice, grazie ad una sceneggiatura ispirata di Gianmarco Fumasoli e agli ottimi disegni di Salvatore Cuffari (da segnalare anche la notevole copertina di Federico Mele e la grafica di Paolo Altibrandi).
La storia è avventurosa, orrorifica e si prende i suoi tempi, non risultando né compressa né annacquata, “respirando” tra le pagine, vivendo di momenti di quiete, spiegazioni necessarie, momenti classicamente horror, accelerazioni e un finale perfetto che mi ha suscitato qualche brivido di piacere. Ad impreziosire il tutto gustosi easter eggs di pura cultura pop, disseminati tra le pagine.
Il problema è che adesso ne voglio ancora, il potenziale per realizzare un seriale a partire da queste basi è altissimo…
Lo trovate ancora in edicola, correte a prenderlo, e se poi non vi bastasse, iniziate anche Samuel Stern, non ve ne pentirete.