Recensione del secondo album di Dido, “Life for Rent”
Recensione del secondo album di Dido, "Life for Rent", dolce, romantico, prevedibile, ottimo per una serata romantica.
Dolcezze e romanticherie (d’altri tempi?) sono le caratteristiche principali di Dido. Life for Rent, suo secondo cd, dimostra quanto di buono c’era nel suo album d’esordio, e riconferma però i suoi evidenti limiti.
Ancora canzoni orecchiabili, ancora arrangiamenti di classe, ancora la sua voce dolce, sussurrata, ancora una scrittura attenta ai palpiti del cuore. Insomma, chi ha amato il suo primo disco, adorerà anche questo; chi sperava in una evoluzione della biondina resterà deluso.
Canzoni che hanno fatto il successo del primo album come Hunter o Here with me vengono allegramente replicate nelle nuove White Flag o Mary’s in India. Ma tutto il disco procede sugli stessi binari, tranne poche rarissime eccezioni, l’hip hop di Who Make You Fell o la dance barocca di Do You Have A Little Time.
Un disco per riempire i vuoti dell’anima, per una serata romantica, da accompagnare con i Baci Perugina. Prevedibile ma coerente.