Mazzano Romano, il fratello sconosciuto di Calcata
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Per conoscerlo devi proprio volerci andare, la strada finisce in una micro piazza e da quel punto devi camminare, le auto non ci passano per le strette vie del nucleo antico. E’ un grumo di case castellate su uno sperone di tufo a picco sul fiume Treia.
Si accede attraverso un arco che è l’ingresso di quello che era il castello e all’interno solo case, non ci sono attività. Fino a qualche anno fa c’erano due ristoranti di cui uno vegetariano in cui si mangiavano cose deliziose davanti al caminetto.
E’ evidente che non si generano movimenti di persone che giustificano attività commerciali. Ma mentre Calcata ha conosciuto momenti di interesse grazie a hippie anni ’70 o artisti artigiani e inoltre la puoi vedere subito andando verso Faleria o Rignano Flaminio, Mazzano no, resta invisibile, non c’è nessuna strada che gli passa davanti.
Mazzano è rimasto sconosciuto da questo inurbamento di ritorno, eppure mi domando se sia meglio (ovviamente per qualcuno, non per tutti) vivere in qualche quartiere degradato della cittá, in un palazzo di nove piani con cinquanta condomini, nel rumore continuo, nello smog, o vivere in una casetta tutta tua dal piano terra al tetto, dove non c’è condominio, dov’è c’è un camino e puoi accenderti un fuoco, dove la sera c’è un silenzio assoluto e puoi sentire il fiume scorrere sotto le finestre da cui affacciandoti vedi solo alberi in lontananza.
Suggestivo è anche il borgo ottocentesco costruitosi man mano fuori del castello, casette affacciate verso la valle del Treia, quasi tutte con spazio esterno o terrazzetta.
Mazzano è all’interno del parco regionale Valle del Treia che contempla vari sentieri per una giornata interamente a contatto con la natura.